TERAMO – Manifestazione dinanzi il palazzo di Città a Pescara dove sta per iniziare la prima seduta invernale del Consiglio regionale, da parte dei 60 dipendenti della ex Sogesa di Teramo (raccolta rifiuti) che chiedono risposte urgenti e un incontro con gli esponenti della regione Abruzzo sulla grave situazione esistente dopo la dichiarazione di fallimento dell’azienda arrivata il 26 giugno scorso. I 60 lavoratori sono in cassa integrazione in deroga e in cassa integrazione straordinaria e quindi rischiano il licenziamento al termine della cassa integrazione stessa. I lavoratori hanno esposto anche uno striscione su cui è scritto: "La Sogesa è morta ma i dipendenti no". Parallelamente si sono radunati dinanzi il comune di Pescara anche i lavoratori del Molino Alimonti di Ortona (Chieti), dove gli 80 lavoratori sono tutti in cassa integrazione a zero ore. Nella fabbrica ortonese la produzione è ferma dal settembre scorso. Le maestranze hanno chiesto un incontro immediato con il presidente della Regione, Gianni Chiodi, e l’assessore alle Politiche del Lavoro, Paolo Gatti. Alla seduta del Consiglio Regionale sono giunti in tarda mattinata anche i lavoratori di Teramo Lavoro e quelli di Avezzano (L’Aquila) dell’ex Arssa. Le 110 maestranze di Teramo lavoro che con contratto in house hanno prestato la loro opera presso i Centri per l’Impiego della Provincia di Teramo, hanno avuto un incontro prima dell’inizio della seduta con il presidente della Giunta Gianni Chiodi a cui hanno consegnato una lettera (leggi il testo). "I 110 lavoratori – ha detto Monia Pecorale della Cgil – sono oggi senza lavoro perché nei primi giorni dell’anno non si é provveduto a far partire la Cassa Integrazione, pur essendoci fondi disponibili. Ora stiamo cercando di capire – ha detto l’esponente della Cgil – quali siano gli ostacoli da superare per arrivare ad una risoluzione di questa situazione. La verità é che oggi i 110 lavoratori sono a spasso e i servizi non ci sono più. Noi vogliamo che vengano di nuovo garantiti i livelli occupazionali e i servizi". Da Avezzano sono arrivati a Pescara una sessantina di lavoratori (in maggior parte donne) della Ex Arssa che attendono di conoscere la ricollocazione, da parte dell’assessorato alle Politiche Agricole, dopo la soppressione della società regionale.
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